Tirreno-Adriatico 2022, Tadej Pogacar domina anche sul Monte Carpegna e ipoteca il successo finale – Crolla Evenepoel, Vingegaard e Landa salgono sul podio

Tadej Pogacar inarrestabile alla Tirreno-Adriatico 2022. Il fenomeno sloveno dell’UAE Team Emirates non lascia scampo agli avversari e si aggiudica anche la sesta tappa della Corsa dei Due Mari, che proponeva la doppia ascesa del Monte Carpegna, la salita cara a Marco Pantani. Dopo aver lasciato sfogare Mikel Landa, autore di un paio di scatti, il 23enne ha piazzato l’accelerazione decisiva a poco più di 15 chilometri dal traguardo, staccando il basco della Bahrain Victorious, Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma), Richie Porte (Ineos Grenadiers) ed Enric Mas (Movistar), quest’ultimo poi caduto durante la successiva discesa. Pogacar è quindi giunto all’arrivo di Carpegna con un margine di poco più di un minuto su Vingegaard e Landa, rispettivamente secondo e terzo, aumentando così il vantaggio in classifica su tutti i rivali e ipotecando il successo finale anche a causa del crollo di Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl), che ha chiuso con un ritardo di quattro minuti. Buona prestazione, invece, per gli azzurri Damiano Caruso (Bahrain Victorious) e Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), che terminano la tappa tra i primi dieci ed entrano in top ten anche in classifica generale.

Senza sorprese, la partenza è subito molto veloce, con numerosi attacchi che si susseguono in una prima fase di corsa in costante discesa. Primi a riuscire a guadagnare un piccolo margine interessante sono Benoit Cosnefroy (Ag2r Citroën Team), Marco Haller (Bora – Hansgrohe), Davide Bais (Eolo-Kometa Cycling Team) e Alexander Konychev (Team BikeExchange – Jayco), che dopo venti chilometri di corsa riescono a guadagnare 45 secondi. Visto che non ci sono uomini pericolosi per la generale, la UAE Team Emirates non insegue, ma ci pensano Trek – Segafredo e Israel – Premier Tech a cambiare l’inerzia. La situazione si smuove nuovamente per effetto di nuovi attacchi, con anche Julian Alaphilippe (Quick-Step Alpha Vinyl) che prova a muoversi.

Il campione del mondo fa infatti parte di un gruppetto di dieci uomini che provano ad allungare, venendo tuttavia rapidamente ripresi. Ma la maglia iridata è presente anche nel tentativo seguente, con un quintetto che si riporta sui primi, ormai quasi raggiunti dal gruppo. Con Alaphilippe rientrano anche Marco Haller (Bora – Hansgrohe), Alex Aranburu (Movistar Team) , Luis Mas (Movistar Team), Mikkel Honoré (Quick-Step Alpha Vinyl Team) e Quinn Simmons (Trek – Segafredo), che non vuole lasciare a Bais la possibilità di superarlo nella classifica dei GPM. Con il rientro di questi uomini, la fuga ritrova impeto, riuscendo a distanziare nuovamente il gruppo, che ormai era ad appena dieci secondi, respingendo anche il tentativo di rientro di Lawson Craddock (Team BikeExchange – Jayco).

Da quel momento, il ritardo del gruppo sale per arrivare rapidamente a quattro minuti, distacco che porta gli uomini UAE Team Emirates davanti, seguiti successivamente anche da corridori della Bahrain – Victorious. Da quel momento la situazione resta in sospeso, con il gruppo che si gestisce nei tratti di salita per riavvicinarsi in pianura. Un obiettivo che riesce meno salendo verso Urbino, dove il vantaggio degli attaccanti tocca un massimo che va a sfiorare i cinque minuti, ma già nella discesa seguente arriva il cambio di ritmo del gruppo, che nella vallata che porta a Carpegna cerca di avvicinarsi il più possibile agli attaccanti.

Nella strada che conduce al primo passaggio sul traguardo, la fuga inizia a frazionarsi a causa della strada che sale già: davanti rimangono presto i soli Mas, Aranburu, Alaphilippe, Simmons e Cosnefroy, mentre il gruppo è sempre più vicino. Al passaggio da Carpegna i cinque fuggitivi hanno un vantaggio oramai inferiore ai due minuti.

Appena inizia la salita verso il Monte Carpegna, è Rafal Majka (UAE Team Emirates) a fare l’andatura in testa al gruppo, mentre davanti Simmons riesce progressivamente a staccare tutti i compagni di fuga che uno dopo l’altro vengono ripresi dal gruppo dei favoriti, da cui prova a fuoriuscire Diego Rosa (Eolo – Kometa); l’azione del piemontese avrà comunque durata molto breve. Questa prima ascesa rimane subito indigesta a molti corridori come era prevedibile, ma tra coloro che perdono contatto c’è anche il nome che non ti aspetti: Evenepoel va presto in difficoltà, seguito poco dopo da Tao Geoghegan Hart (Ineos Grenadiers).

In vista dello scollinamento, si porta in testa al gruppo Caruso, che prova a forzare l’andatura anche in discesa, rischiando per altro di finire fuori strada in una delle tante curve tecniche di questa discesa. Il gruppo dei migliori si fraziona così ulteriormente e prima del nuovo passaggio da Carpegna va a riprendere Simmons che era transitato al GPM con appena 20″ di margine. A questo punto la Bahrain Victorious prova a far valere la superiorità numerica mandando all’attacco Pello Bilbao, che però viene presto ripreso dagli altri dodici effettivi che costituiscono il gruppo maglia azzurra.

Il primo a rompere gli indugi quando la strada torna a salire è Landa, che si porta dietro Pogacar, Vingegaard ed Enric Mas (Movistar). Richie Porte (Ineos Grenadiers) prova da solo a riportarsi sul quartetto al comando, mentre dietro di lui si forma un terzetto con Hindley (Bora-Hansgrohe), Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) e il nostro Caruso. Entrati dentro gli ultimi 16 chilometri di corsa arriva l’allungo di Tadej Pogacar, che si rivela subito essere quello decisivo: alle sue spalle, infatti, nessuno riesce a seguirlo, con Landa e Vingegaard che si mettono a discutere, agevolando ancora di più la maglia azzurra che certo non aveva bisogno del loro aiuto. Sul gruppo inseguitori riesce così a rientrare anche l’australiano.

Si arriva, quindi, in cima all’ultima salita di giornata con Pogacar che ha oltre un minuto e mezzo di vantaggio su Landa, Porte, Mas e Vingeggard, mentre più dietro si trovano Hindley, Pinot e Caruso. In discesa lo sloveno non corre particolari rischi, mentre il gruppetto inseguitori si fraziona in più tronconi: Mas cade rovinosamente a terra, mentre Porte perde contatto poco dopo, rischiando anche di finire troppo lungo in una curva. Lo sloveno si presenta così tutto solo al traguardo, andando a prendersi un’altra grande vittoria nella sua giovane carriera.

Risultato Tappa 6 Tirreno-Adriatico 2022

Classifica Generale Tirreno-Adriatico 2022

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